Il nuovo spazio comune del Foro Vibonese
Antonio Scuticchio*
Egregi Colleghi, amici lettori
Consapevoli che la comunicazione è la risorsa più potente di cui disponiamo per affrontare le sfide cruciali che la tecnologia ci sta ponendo, nasce ‘Il Foro Vibonese’, rivista telematica del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Vibo Valentia.
Come reca l’intestazione, si tratta di un periodico giuridico-culturale, perché in questa casa immateriale sono destinate a convivere culture diverse che poi si diffonderanno attraverso le finestre del world wide web.
Negli articoli qui a fianco, Domenico Sorace (consigliere dell’Ordine referente per il progetto) e il Presidente del COA di Vibo Valentia Francesco De Luca delineano i fini di questa iniziativa, che si avvale di un comitato scientifico e di un team di redattori giuridici di alto profilo (vedi i singoli nomi nella rubrica ‘chi siamo’, in fondo a questa pagina).
La nostra professione ha una peculiarità rispetto alle altre: non è ‘solitaria’. Gli avvocati si incrociano e si confrontano nel Foro, e lì il sapere germoglia spontaneamente.
Ma in questo periodo storico, prima a causa della pandemia e ora a seguito della riforma del processo, questo fecondo ecosistema si è in larghi strati atrofizzato. Di qui la sentita esigenza, da parte del COA, di creare un nuovo e moderno spazio comune per gli iscritti, nel quale, grazie alla tecnologia, il dibattito giuridico si riamplifica.
Il Foro Vibonese consente ai suoi iscritti di interagire, commentando i lavori ivi pubblicati e ponendo questioni agli autori. Sotto ogni articolo, infatti, c’è uno spazio per il forum di discussione. Una palestra critica di diritto, quindi, adibita per questa professione nella quale la connessione e la competitività esigono soluzioni sempre più celeri alla richiesta di tutela dei diritti.
Attraverso la rivista, i giuristi (e auspicabilmente i giovani, come già avviene in questo numero) hanno la possibilità di sottoporre propri lavori originali al referaggio dei componenti del Comitato scientifico, il che rappresenta un’indubbia opportunità di crescita professionale.
E’ così che una rivista ordinistica può avere un senso: se, percorrendo le consuete strade del diritto e della giurisprudenza, sa popolarle di contenuti culturali inediti, utili, coinvolgenti.
A proposito di percorsi: la struttura della rivista è composta da sezioni (dette ‘Temi’) e sottosezioni, che classificano ordinatamente i lavori in base al settore/materia di appartenenza.
Le sezioni sono quattro: ‘TEMI’, con le sottosezioni di diritto civile (e lavoro), amministrativo, penale, tributario ma anche temi ‘liberi’ di carattere cultural-giuridico, storico, socio-economico; ‘NOMOS’, dedicata al commento di novità legislative e alla raccolta di pareri ordinistici, con la sottosezione ‘Il caso e la norma’ destinata allo scrutinio della giurisprudenza dei Fori calabresi; ‘APPUNTAMENTI’, dove si informano gli iscritti delle iniziative di formazione, dei convegni/seminari e delle manifestazioni già avvenute oppure a venire; ‘NONSOLOTOGA’, spazio di disimpegno in cui si racconta la vita degli avvocati che amano distinguersi in campi extralegali. Questo, in breve, è il nostro progetto editoriale e culturale, pronto a mutare a seconda dei mutamenti del panorama legislativo, giurisprudenziale e professionale.
*direttore responsabile Il Foro Vibonese
Il nostro contributo al bene Giustizia
*Domenico Sorace
Il pensiero di creare uno strumento di riflessione ed approfondimento sugli infiniti temi che il diritto riversa sulle società contemporanee è stato presente all’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia da tempo risalente.
Mai come in questa congiuntura, i sistemi giuridici si trovano a dover affrontare mutazioni epocali, sia a proposito della costruzione, percezione e, in alcuni casi, rivisitazione dei diritti costituzionali, sia circa le relazioni – economiche, istituzionali, civili – cui si è chiamati sul piano internazionale.
Si tratta di un pensiero, tuttavia, non autosufficiente, bisognando esso di consapevolezze, valori condivisi, capacità di ricerca, passioni e sentimenti di appartenenza, al cui vertice siede la sovranità del diritto vivente e la funzione regolatoria ad esso demandata.
Una sfida, dunque, che coniuga l’urgenza di contribuire al processo di crescita concettuale dell’ordinamento giuridico, con la necessità di tradurla in servizio per la moltitudine di addetti ai lavori e per coloro che vivono l’esperienza sociale e professionale come momento irriducibile di appartenenza ad uno scopo alto, non scevro dalla complessità delle interpretazioni e dalle frequenti antinomie che ne tessono il divenire.
Da questi intendimenti concettuali e, si direbbe, teleologici è nata l’idea di costruire e modellare “Il Foro Vibonese”, Organo di informazione ed approfondimento, che assume come base il Circondario Forense di Vibo Valentia e come traguardo l’universalità dell’esperienza giuridica, in tutte le possibili declinazioni, costituenti, sostanziali, processuali, civili.
Da qui, la determinazione di spaziare in tutti gli ambiti del sapere giuridico, dalla dottrina, alla giurisprudenza, dalla prassi, allo scrutinio del de jure condendo, dalla dimensione empirica a quella, non meno cruciale, dottrinaria. Da qui, ancora, l’intensità dello sguardo verso la dimensione internazionale del diritto ed i suoi meccanismi di omologazione ed adattamento, verso l’osservazione dei fondamenti concettuali e filosofici che muovono il bene Giustizia, verso i profondi ripensamenti che stanno attingendo i sistemi giuridici (si pensi all’ultimo biennio, punteggiato da una pletora di leggi d’emergenza in tempo di covid, fortemente divisivi e fermamente contestati), verso i paradigmi nomofilattici che, per mano della Consulta, della Giurisprudenza di legittimità e di merito, vanno evolvendosi, sia nella dimensione sostanziale, sia in quella processuale.
Il tutto nella consapevolezza che uno strumento di tale entità viaggia con lo sguardo, la consapevolezza espressiva ed il timbro scientifico dell’intera comunità degli addetti ai lavori, persone che, dalla postazione di Avvocati, Docenti, Magistrati, Dirigenti/Funzionari, Giornalisti, Ricercatori, misurano il passo dell’esperienza forense e trovano modo di coglierne le aporie, le originalità, le criticità, le novità, per donare, attraverso la scrittura, la ricerca ed il dubbio ermeneutico, un contributo di consapevolezza ed interpretazione nell’interesse superiore e supremo della Legalità e della Giustizia.
*referente del Consiglio dell’Ordine Avvocati per il progetto Il Foro Vibonese
Un atto di coraggio e di fede
*Francesco De Luca
Carissime e carissimi lettori,
a nome del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia, che mi onoro di presiedere, con grande entusiasmo presento a tutti voi la neonata rivista “il Foro Vibonese”, alla cui realizzazione hanno contribuito tutti i Consiglieri, il Direttore designato (avv. Antonio Scuticchio), il Comitato Scientifico (coordinato dall’Avv. Domenico Sorace) ed il Team di Redazione, composto da numerosi e stimati professionisti.
Fondare una rivista giuridica è un atto di coraggio e di fede: qualcosa in cui credere fermamente, per il rilascio di valori, sapienze, difficoltà che l’impresa richiede. Noi ci crediamo fermamente!
L’intento principale è quello di raccogliere riflessioni e considerazioni che riguardino il presente della nostra società, nonché la creazione di uno strumento di scambio di esperienze, al fine di consentire, da una parte, una migliore e più agevole circolazione degli accadimenti che riguardano l’esercizio della professione forense e, dall’altra, soprattutto per ciò che concerne le vicende giudiziarie, di consentire una maggiore conoscenza degli orientamenti formatisi in seno ai nostri Uffici giudiziari. In tale ottica, la Rivista avrà, anche, lo scopo di individuare e segnalare le pronunce dotate di valore nomofilattico, per agevolare la conoscenza delle stesse ed evidenziarne eventuali aspetti critici, sui quali aprire confronti e riflessioni.
In altre parole, si avrà uno spazio comune all’interno del quale individuare i profili di coerenza sistematica tra le pronunce giurisprudenziali del Foro e gli insegnamenti della scienza giuridica, a cui le prime sono chiamate ad uniformarsi.
Come si ricorderà, le riviste giuridiche hanno, storicamente, sempre inteso dare spazio prioritario al dialogo, con il legislatore e con la dottrina in primis, secondo il principio per cui “il diritto era il diritto dei dottori e i giudici si limitavano ad applicare nella loro attività pratica quanto appreso dai dottori” (cit. Prof. Carlo Granelli, Ordinario di Dir. Privato Facoltà Giurisprudenza Univ. Pavia ). Oggi, purtroppo, non sempre è così.
La nostra rivista intende restituire questa modalità di approccio ed offrire a tutti coloro che avranno tempo e voglia, un concreto mezzo per esprimere il loro pensiero, onde contribuire fattivamente e in maniera significativa a migliorare la vita forense e la stessa qualità del pensiero giuridico.
Tale esigenza si è maggiormente avvertita in questi ultimi anni in cui, anche a causa della vicenda pandemica, si è assistito ad una oggettiva compressione di rapporti e contatti umani e, in conseguenza, delle occasioni di confronto e dialogo che, notoriamente, costituiscono fonte e componente essenziale per la crescita dell’uomo e dell’umanità.
In tempi così segnati dal distanziamento sociale e dall’uso sempre più massivo dei nuovi media digitali, abbiamo voluto, quindi, ripensare il dialogo nel segno di un accesso quanto più possibile ampio alla conoscenza del Diritto.
La Rivista inaugura uno spazio virtuale di conoscenza e di scambio su una materia in continua evoluzione, che oggi più che mai ha bisogno di essere discussa e compresa. Per questo il COA ha ritenuto necessario dare vita ad una Sua rivista, con l’intento di fornire un nuovo servizio per tutti coloro che operano nell’universo giustizia, vivono il diritto nella quotidianità, con esso si misurano o che, più semplicemente, provano curiosità intellettuale verso questa disciplina così complessa, ma allo stesso tempo così affascinante.
*Presidente del COA di Vibo Valentia
Articoli pubblicati nel primo numero
Temi
Riflessioni eretiche sulla genesi del diritto tra teologia e filosofia (Pietro Proto)
Invio di armi a una nazione aggredita: questioni di compatibilità costituzionale (Domenico Sorace)
Lavoro e politiche del lavoro al tempo delle grandi transizioni: le sfide delle aree deboli (Antonio Viscomi)
Temi di diritto penale
L’inappellabità delle sentenze di proscioglimento tra principio di parità delle parti e riequilibrio dei poteri (Diego Brancia)
Il momento consumativo del reato di rapina impropria ex art. 628 c.p. (Rossella Brosio)
Temi di diritto civile
Del riparto di competenza tra giudice del lavoro e tribunale fallimentare Nota a Cass. 28.10.2021, n. 30512 (Olga Durante)
Temi di diritto del lavoro e previdenza sociale
Whistleblowing: dal pubblico al privato, origine, sviluppo e tutele dei modelli di delazione in funzione preventiva (Paolo Patrizio)
Temi di diritto amministrativo
Interdittiva antimafia- motivazione- necessità
Nomos
Focus minori: cosa è cambiato dal 22 giugno (Daphne Iannelli)
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: prosegue lo ‘smantellamento’ della riforma Fornero ad opera della Consulta (Angela di Rienzo)