Un doppio binario con qualche enigma

66 views 1:01 pm 0 Comments Maggio 21, 2023

Il rito di Famiglia è il più inciso dalla riforma e il diritto sostanziale dovrà adattarsi ai mutamenti. Il problema autorizzazioni come possibile freno alla velocizzazione del procedimento davanti al notaio.

Più che un seminario formativo, è stato un vero e proprio dibattito quello che si è svolto, nella biblioteca dell’Ordine di Vibo Valentia, sulla materia della riforma del rito di Famiglia. Scambi proficui tra relatori e astanti non solo sulle novelle ma anche su quello che potrà accadere da domani nei tribunali italiani. Dai quali, nel passato, sono partite alcune best practice che poi il legislatore ha recepito, a conferma del fatto che la Famiglia è diritto diacronico, quindi più velocemente di ogni altro ha bisogno di adeguarsi ai mutamenti sociali.

Per cui il titolo scelto dalla Camera civile, ‘Le criticità applicative della riforma Cartabia’, ha rispecchiato il contenuto delle quasi tre ore di lavori che sono seguiti all’introduzione, a cura di Caterina Varvaglione , referente dell’evento e membro del Direttivo della Camera Civile, e ai saluti di  Francesca Gradia, presidente della Camera Civile e del Presidente del Consiglio dell’Ordine Franco De Luca.

 Primo intervento (di cui si propone una sintesi) è stato quello di è stata la volta dal dottore di ricerca in Diritto civile e Cultore della materia all’Università Magna Graecia Noemi Lucia, del Foro di Catanzaro (“L’obbligo di disclosure nei procedimenti di separazione e divorzio riformati: invito ad un cambio culturale”). Partendo dalle differenze tra vecchio e nuovo rito, Noemi Lucia ha premesso come sull’obbligo di esibire la dichiarazione dei redditi (prevista nell’art. 706 cpc ante riforma) “C’erano diversi interrogativi. Tra questi, si poneva la possibilità di contrasto con l’accesso agli atti ex art 25 della legge 241/90, che ha posto un problema di coordinamento poi risolto positivamente dal CDS con sentenza 25.2.2020. Il tutto suppliva alla difficoltà di rintracciare la documentazione”.

Inoltre – ha continuato sul tema– va tenuto presente che nella dichiarazione dei redditi  non è prevista la dichiarazione di autenticità. Per superare la lacuna, alcuni tribunali esigevano una dichiarazione di autenticità, cioè una autocertificazione nelle quali le parti si impegnavano a dichiarare quanto in loro possesso. Ora la riforma interviene in tal senso: c’è obbligo di svelare i propri redditi in capo al ricorrente e al resistente, dichiarazioni dei redditi ; documenti di titolarità dei mobili registrati ,degli immobili, degli estratti conto bancari e finanziari degli ultimi tre anni, anche se i conti sono estinti. Nei procedimenti contenziosi, questo obbligo è previsto a prescindere dalle richieste economiche delle parti, e sono previste sanzioni alla violazione del dovere di leale collaborazione, peraltro valutabile ai sensi degli articoli 92 e 96 cpc”.

La seconda relazione di base,  “La Volontaria Giurisdizione affidata ai Notai: sistema del doppio binario, un punto di forza o una debolezza del sistema giudiziario” , è stata curata da Antonio Lo Schiavo, del distretto notarile di Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone e Lamezia Terme. Ne proponiamo una sintesi.

I notai- ha premesso- non hanno un compito di legislazione delegata ma una attribuzione di autorizzazioni, in collegamento con la stipula di un atto, nell’ottica di ridurre il carico dei magistrati. L’intessato può chiedere al notaio le autorizzazioni di volontaria giurisdizione, presentando un ricorso. Il notaio compie la stessa istruttoria del giudice tutelare (v. art. 320 cc)”. Dopo la premessa, l’analisi delle (future) criticità : “Se pensiamo al caso di scuola (la donazione), le difficoltà sono ridotte. Ma se pensiamo ad autorizzazioni come vendere il bene di un minore, non solo il notaio deve valutare la utilità ma anche le cautele sul reimpiego del prezzo. Detto questo, spero non prevalga la prassi per cui il notaio presenti il ricorso e scriva anche l’autorizzazione. Finora era il giudice a rendere l’autorizzazione ma, con la riforma, sorge il problema del doppio ruolo”.

Alcuni passaggi della riforma, secondo Antonio Lo Schiavo, rischiano di rallentare i tempi anziché velocizzarli: “Prendiamo la modalità operativa delle comunicazioni. Il notaio emette l’autorizzazione e la comunica alla cancelleria , al PM e dovrebbe comunicare anche alla parte istante. Da questo momento si può chiedere il reclamo. Ma come si attesta il mancato reclamo? Se queste sono le procedure la celerità dei tempi non sarà realizzata. Anche sulla questione della nomina del curatore speciale non vedo la celerità dato che il notaio deve chierede al tribunale autorizzazione a nominarlo”.

Ha concluso i lavori Laura Vasselli, saggista, docente universitaria e di master, specialista in diritto di famiglia del Foro di Roma. A lei sono stati affidati due temi, “Il Curatore speciale del minore e ruolo determinante della mediazione familiare” e  “L’esordio del nuovo ricorso congiunto per separazione e divorzio, tra modalità operative e diversi orientamenti dei Tribunali”. Di conseguenza, il suo è stato l’intervento più ampio e ne riportiamo anche in questo caso una sintesi.

Questa –ha esordito – è una riforma processuale. Gli istituti sostanziali devono essere adattati alla nuova disciplina“, e non ha nascosto di essere molto critica nei confronti delle rappresentanze forensi : “non hanno mosso un dito nel corso della riforma”,che, così com’è stata concepita, per adesso sembra soltanto “funzionalizzata a evitare il contenzioso e a favorire la mediazione“.

Nel corso del suo intervento, Laura Vasselli ha passato velocemente in rassegna conferme e novità, tra le quali la revisione delle condizioni di separazione “che è rimasta nella volontaria giurisdizione”, il curatore speciale “cui sono attribuiti nuovi poteri” il ruolo del minore 14enne che “Adesso può chiedere la nomina del curatore. Quindi anche l’ascolto del minore è rafforzato”. Novità sulla quale la specialista sospende il giudizio, in attesa di vedere quel che realmente accadrà nei tribunali.

I lavori sono stati moderati da Daphne Iannelli, membro del direttivo della Camera Civile.

Qui sotto il link per ascoltare (o riascoltare) il seminario sulla riforma del rito civile con gli interventi completi dei relatori e il dibattito che ne è seguito.

Registration (gotowebinar.com)

Tag: , , , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *